Sei maggiorenne?

Conferma la tua età per proseguire

For international shipment please write us info@whiskyitaly.it

Carrello

Gli americani e il Proibizionismo

Stati Uniti

Agli inizi del Seicento l'Europa non era al suo massimo splendore, carestie e repressioni portarono molti suoi cittadini ad emigrare in altri paesi e il Nuovo Mondo veniva visto come il miglior approdo, un posto ricco di possibilità. Tra i migranti erano presenti anche scozzesi e irlandesi, che oltre ai loro bagagli, si portarono dietro anche i preziosi alambicchi e l'abilità nella distillazione di acqua vite.

I primi coloni

Inizialmente scozzesi e irlandesi si stabilirono sulla costa orientale del Nuovo Mondo, fondarono gli stati del Maryland, Virginia, Carolina del Nord e Pennsylvania. Diversamente dal Vecchio Mondo gli Stati Uniti non erano ricchi di malto e i nuovi coloni si adattarono a coltivare segale e mais. Nel 1771 erano già diversi i produttori di whiskey, anche se non a livello industriale, tanto che il governo federale decise di tassare i distillati, ma in quella che è passata alla storia come la "rivolta del whiskey" i distillatori della Pennsylvania risposero al governo facendo strage degli agenti federali e solo grazie all'intervento di George Washington si riuscì a ristabilire l'ordine negoziando con i rivoltosi.

George Washington il primo presidente degli Stati Uniti d'America

george washingtonNon è una storia molto conosciuta e sicuramente non la troverete sui libri di storia e forse neanche su Wikipedia: nel 1797 George Washington lascia la politica e insegue una delle sue passioni investendo i propri risparmi nella costruzione di una distilleria nei pressi di Mount Vernon. La distilleria è dotata di 5 alambicchi e la particolare ricetta del whiskey, di segale e orzo, è dello stesso Washington; solo il primo anno vengono prodotti e venduti ben 4.000 litri di distillato. Solo due anni più tardi però, nel Dicembre del 1799, il presidente muore e la distilleria passa al nipote che la gestirà fino alla sua chiusura definitiva (1815). Ma la ricetta originale del "Padre della Patria" non è andata perduta, nel 2003 le distillerie Maker's Mark e Jim Bean uniscono gli sforzi per produrre un nuovo whiskey seguendo la ricetta originale di Washington e ricostruiscono la distilleria.

L'avvio di un'industria e la Guerra di Secessione

Nel 1802 il neoeletto Thomas Jefferson abolisce tutte le tasse sul whiskey e a partire dal 1840 il Bourbon viene riconosciuto e commercializzato come un caratteristico tipo di whiskey americano. Gli americani usano l'alambicco ideato da Aeneas Coffey (ex doganiere irlandese) che aveva già decretato le fortune dei produttori scozzesi e affossato quella degli irlandesi, il distillato ormai viene prodotto in Kentucky, Tennessee, Indiana, Illinois, Ohio, Missouri, Pennsylvania, Carolina del Nord e Georgia.

Nel 1861 lo scoppio della Guerra di Secessione e l'introduzione di nuove tasse per il finanziamento della guerra interrompe lo sviluppo dell'industria dei distillati americani, fu allora che fecero la comparsa i bootleggers che nascondevano nei gambali (leggers) dei loro stivali (boot) il whiskey di contrabbando da vendere ai soldati nordisti e sudisti.

Gli anni Venti e il Proibizionismo

proibizionismo americanoAlla fine della guerra le distillerie ripresero a crescere con rinnovato vigore fino al 17 Gennaio del 1920 quando divenne operativo il XVIII emendamento che sanciva il Proibizionismo. Sembrava una vittoria per i fautori del provvedimento (gruppi religiosi, donne e leghe antialcoliche) ma se da una parte le distillerie furono in gran parte smantellate dall'altra si favorì lo sviluppo di una vera industria sommersa. Gli Stati Uniti furono inondati dall'alcol illegale, proveniente sia dall'Europa ( principalmente dalla Scozia passando per il Canada ) che prodotto internamente, la qualità era scadente senza contare che gli Stati Uniti persero circa il 14% delle entrate derivanti dalla tassazione degli alcolici. La produzione e la distribuzione di alcool di contrabbando venne ben presto controllato dalla criminalità organizzata che ne ebbe dei guadagni immensi e il governo americano per contrastarne le attività dovette investire ingenti somme di denaro per ampliare gli organici dei propri Bureau. C'è chi pensa che la moderna criminalità organizzata americana sia nata proprio con i guadagni derivati dal Proibizionismo.

La sfida Americana

Anche con la fine del Proibizionismo decretata dal XXI emendamento molte delle vecchie distillerie non riaprirono, ma l'industria americana del whiskey iniziò un lento consolidamento, passata la Seconda Guerra Mondiale la produzione tornò alla normalità e oggi il whiskey americano sembra aver vinto la sua sfida. Da alcuni anni ormai distillerie come la Jim Bean, la Maker's Mark o la Buffalo Trace propongono un Bourbon di ottima qualità, capace di competere con i migliori single malt.