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Bushmills

La storia del whiskey irlandese probabilmente inizia da qui, siamo nella contea di Antrim in Irlanda del Nord e questa è la famosa Bushmills.

Iniziamo con una data, 1608, l’anno in cui in Irlanda viene rilasciata la prima licenza ufficiale per la produzione di aqua vitae, è il Re in persona, Giacomo I d’Inghilterra il 20 aprile a firmare la licenza su richiesta di Sir Thomas Phillips. Quindi la Bushmills nasce nel 1608? Decisamente no, passeranno diversi anni prima che una distilleria sia costruita in zona, ma la data rimane comunque importante, perché in Irlanda è la contea di Antrim a richiedere e a ricevere per prima una licenza per la produzione di distillati.

Quando Hugh Anderson nel 1784 registra ufficialmente la distilleria Old Bushmills la produzione di whiskey in quella zona era già partita da tempo, oggi con oltre 235 anni di produzione quasi ininterrotta la Old Bushmills è una delle più vecchie distillerie in attività.

La produzione della distilleria parte subito dopo la licenza (vi ricordate quando vi dicevamo che qui si distillava già da parecchio tempo?) nei suoi classici alambicchi di tipo Pot Still viene distillato solo malto d’orzo. Verso il 1850 la Gran Bretagna inserisce una nuova tassa sull’orzo maltato che chiaramente aumenta i costi di produzione, in quel periodo infatti la maggior parte delle distillerie per abbattere i costi iniziò ad utilizzare grano per la distillazione, oppure una parte di orzo non maltato (il Single Pot Still nasce qui) ma non Bushmills, che nonostante i costi più elevati decide che la propria priorità doveva essere data al gusto e alla qualità e continua ad utilizzare solo orzo maltato per la propria produzione, esattamente come oggi.

Nel 1885 un incendio distrugge parte della distilleria ma la Old Bushmills viene ricostruita in fretta e la produzione riprende in breve tempo. Nel 1890 viene varata la SS Bushmills una nave a vapore di proprietà della distilleria usata per attraversare l’Atlantico e portare il whiskey a New York e Philadelphia fino a Singapore, Hong Kong e Yokohama. La grande qualità del whiskey della Old Bushmills riceve uno dei più prestigiosi riconoscimenti la ‘only gold medal for whiskey’ assegnata durante la famosa Esposizione universale di Parigi del 1889. Mentre il riconoscimento letterario arriva subito dopo quando James Joyce menziona Bushmills nel suo epico romanzo ‘Ulisse’.

Nel 1923 la distilleria passa nelle mani di Samuel Jackson che dopo l’entrata in vigore della legge sul Proibizionismo in America acquista Bushmills per pochi soldi scommettendo che il divieto americano sarebbe stato revocato a breve. Il Proibizionismo non durò pochissimo finirà dieci anni dopo, ma Jackson raccoglie comunque i frutti della sua scommessa e Bushmills diventa uno dei whiskey più venduti negli Stati Uniti d’America.

La produzione continua fino alla Seconda Guerra Mondiale, quando la scarsità di orzo impedisce la produzione di whiskey e i locali della distilleria vengono utilizzati dalle truppe alleate. Nel frattempo, durante i bombardamenti tedeschi a Belfast viene colpita la sede legale di Bushmills e tutti gli archivi vengono distrutti.

Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e per tutti gli anni ’50 e inizio dei ’60 la richiesta di whiskey è enorme, soprattutto dagli Stati Uniti dove le richieste sembrano senza fine, ma quando tutto va alla grande i problemi possono sempre essere dietro l’angolo. Come detto la grande richiesta di whiskey dopo la guerra porta le distillerie ad aumentare la loro produzione, ma anche ad aprirne di nuove, all’inizio degli anni ’60 sono ben 37 le distillerie attive in Irlanda, poi si va verso gli anni ’70 e la richiesta dei consumatori si sposta dal whiskey, ad altri distillati, causando un profondo crollo delle richieste.

Nel 1972 le distillerie operative rimaste in Irlanda sono solo 2, oltre alla Old Bushmills c’è anche la Midleton di proprietà della Irish Distillers (compagnia creata nel 1966 dalla fusione delle distillerie di Cork, John Jameson & Son e John Power & Son per salvare il whiskey irlandese). Vista la pochissima richiesta di whiskey irlandese la fusione è l’unica strada percorribile, e sarà anche l’unica strada che salverà il whiskey irlandese dalla completa estinzione.

Nel 1988 il gruppo francese Pernod Richard acquista la Irish Distillers e vende poi nel 2005 la Old Bushmills alla Diageo per quasi 300 milioni di euro. La Diageo ristruttura e modernizza la distilleria riuscendo nell’impresa di aumentarne la produzione anche nel momento più difficile per il whiskey irlandese. È quindi una vera sorpresa quando nel novembre 2014 la Old Bushmills viene venduta al colosso degli spirits messicano Casa Cuervo.

Attualmente (2019) la Old Bushmills è la seconda più grande distilleria in Irlanda, la produzione si attesta intorno ai 4,5 milioni di litri l’anno, la distilleria lavora 7 giorni su 7 ed è equipaggiata con 10 alambicchi che distillano malto non torbato e leggermente torbato tutto a tripla distillazione.

In Bushmills attualmente di producono due tipi di whiskey: i blend Original Bushmills (55% single malt e 45% single grain proveniente da Midleton), Black e Red Bush e i single malt Bushmills invecchiati 10, 16 e 21 anni.

Curiosità: Nel 2008 per festeggiare i 400 anni dalla prima licenza di distillazione la Bank of Ireland ha stampato nuove banconote con l’immagine della distilleria Old Bushmills.



  • REGIONE
    Antrim Co. (Irlanda del Nord)
  • ANNO DI FONDAZIONE
    1784
  • EQUIPAGGIAMENTO
    6 Wash Still & 4 Spirit Still
  • CAPACITÀ
    4,5 milioni di litri l'anno
© Whisky Italy

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